Ho appena terminato di fare l’albero di Natale – quello grande – e di disporre in casa altri vari addobbi. Mi manca ancora l’albero più piccolo, ma rimando quest’incombenza all’otto dicembre.
Eh sì, siamo arrivati a dicembre, al primo mese d’inverno. Il freddo è pungente, ma l’atmosfera è ancora autunnale: è l’autunno che sta morendo adagio e che, mentre si congeda, dispiega ancora i suoi tanti doni. Come sempre, è stato troppo breve; come sempre, ci sembra di non averlo vissuto in pieno, di aver perso qualcosa mentre le giornate fuggivano via una dietro l’altra, sempre più diafane e malate, sempre più stanche e pensose.
Il passaggio al Natale – perché dicembre non è altro che una lunga, estenuante preparazione al Natale – è un po’ faticoso, almeno per me, perché è un trapasso dalla calma, elegante sobrietà dell’autunno agli eccessi di un periodo festivo che sembra non dover terminare mai. Ho sempre pensato che sia opportuno difendersi da tutto questo trambusto, ossia viverlo nel miglior modo possibile senza però caderne vittime, senza lasciarsene travolgere.
Ma intanto cominciamo ad abituarci all’inverno.
2 alberi??
Io a malapena ne faccio1 🙂
Claudio, probabilmente sei molto più saggio di me. 😀
Sì l’ albero addobbiam ! Con le sue sfere,
i pacchettini, le stelle ed il puntale,
la neve finta che sembri naturale,
per passa lì pacate …. e dolci sere !
Poichè il Natale è già qui, santo e puntuale,
da festeggiar comunque con preghiere,
in esse ricordando, tale e quale,
chi resta e chi perdemmo ! E in primavere,
facciam che la Memoria sia usuale :
quelle persone son pie e sincere,
ci mancan tanto, non staranno male
ci piacerebbe ancor … poterle avere !
😀
Grazie, Cavaliere, per la poesia. 🙂 Speriamo di trascorrerlo serenamente.
Penso che sotto natale la gente si dia un gran da fare proprio per tenersi impegnata e non fermarsi a pensare…. perchè in realtà le feste natalizie mettono molta tristezza.
Le feste natalizie mettono tristezza perché ci si sente in ‘obbligo’ di divertirsi e stare bene; inoltre, sono le feste familiari per eccellenza e allora, se si hanno problemi in famiglia – più o meno gravi -, se i propri cari non ci sono più, se si è costretti a ipocrite riunioni e così via, la malinconia si fa sentire.
In sintesi, il problema è l’inevitabile scollamento fra il Natale ideale e il Natale reale.
Mah…. io penso che sia dovuto anche al semplice fatto di avere del tempo libero e non poterlo usare come nel resto dell’anno: in inverno si è più “raccolti” e le feste di natale sono più…”giornate da famiglia”… insomma gli altri sono tutti già impegnati…. e il freddo e il buio non aiutano a trovare alternative.
Anche quello che dici tu è vero, ma comunque un po’ inevitabile: che qualcuno prima o poi venga a mancare è inevitabile, che si invecchi e le cose cambino è inevitabile.
Penso che lo “scollamento” ci sia da………da quando finisce l’infanzia.
in inverno si è più “raccolti” e le feste di natale sono più…”giornate da famiglia”…
Appunto: come ho scritto prima, queste sono feste familiari, volenti o nolenti. Quindi non hai molte alternative, non puoi usare tutto il tempo libero come vorresti. Hai una serie di ‘obblighi’. Chiaro che non sia sempre piacevole sentirsi obbligati a pranzi e a cene con caterve di parenti di cui, a volte, importa poco o con cui non ci si trova bene o con cui, sotto sotto, si è in competizione. E sì, questo mette tristezza a molte persone.