L’anno è cominciato luminoso e soleggiato ma freddo. E il gelo dovrebbe aumentare domani e dopodomani, quando arriverà l’Epifania. Non c’è da stupirsi: siamo a gennaio, severissimo mese d’inverno, impietoso e anche un po’ sadico. Ma questo è, prendere o lasciare.
E allora, che inverno sia: che venga il grigio scuro ad appannare i contorni delle strade, delle case e delle persone; che venga la nebbia fitta ad abbracciare le strette vie del centro, per celarle, proteggerle, renderle evanescenti; che venga la neve a nascondere angoli, spigoli, pensieri e fantasie. Perché l’inverno è il trionfo della casa, delle mura domestiche, delle stanze calde e confortanti:

Talvolta, mentre fuori piove e la giornata sembra troppo scura, in una stanza chiusa possono assalirci ansie e tormenti o si può stare in attesa:

Altre volte, invece, si può conversare serenamente:

Poi magari squilla il telefono e dobbiamo rispondere:

Oppure usiamo il computer per comunicare via internet:



In una stanza, mentre fuori piove oppure nevica, si può pensare a tante cose, ci si può sbizzarrire con l’immaginazione e si possono anche fare molti progetti. Ma in quest’ultimo caso è bene non essere troppo avventati, troppo impulsivi e imprudenti, perché si rischia di commettere gravi errori:


In sintesi: casa, stanze, finestre chiuse, luci accese, intimità, silenzio, serietà, ordine, sobrietà. L’inverno ci chiede di essere maturi e austeri, in attesa di poter tornare adolescenti e un po’ capricciosi quando arriverà la primavera.