La delicata pioggia di aprile è un tocco di grazia che si aggiunge alla fresca bellezza di questa stagione. È una pioggia che non invade, ma che si limita ad accompagnare, evocare, suggerire, accogliere. Basta accostarsi a una finestra, guardare fuori e rendersi conto della verità che ci racconta, della quiete che ci regala, della serenità che riesce a trasmettere nonostante il cielo incolore.
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Un sereno giorno di pioggia
Posted in stagioni, tagged aprile, cielo, pioggia, primavera, serenità, verità on 24 aprile, 2017| 6 Comments »
Intermittenze
Posted in stagioni, tagged aprile, atmosfera, ombre, pausa, primavera, quiete, silenzio, tuoni on 11 aprile, 2017| 3 Comments »
Il pomeriggio è lungo, tipicamente primaverile. Il pomeriggio è lungo, luminoso, quieto, ma d’improvviso attraversato da una lieve incertezza, da un mutamento dell’umore nel quale si riconosce uno dei volti più belli di aprile. Non si tratta dell’incertezza autunnale, quella che prelude alla comparsa di ombre scure e dolenti; questa è un’esitazione che sa di timidezza o di lieve stanchezza o forse di timore. Ma senza drammi, senza tristezze, senza il buio di profondità inesplorate.
È uno dei quei momenti che rendono aprile un mese speciale, diverso dagli altri: la luce se ne sta andando adagio, mentre nella stanza si accentua qualche ombra. Tutto sembra parlare di una pausa, di un istante di quiete o persino di interi minuti di silenzi e di pacatezza. E vi è qualcosa di sfuggente, qualcosa di elusivo in questa atmosfera indefinibile – né malinconica né allegra, chiara e scura nello stesso tempo.
Poi si avvertono tuoni, tuoni in lontananza, anch’essi incerti, vaghi o forse soltanto riguardosi. Aprile ci sta ricordando che sempre, in qualsiasi stagione, giunge il momento in cui è bene ritirarsi, chiudere alcune porte, tacere.
Pioggia in un giorno di aprile
Posted in stagioni, tagged aprile, atmosfera, giornate, pioggia, primavera, sospensione, tregua on 5 aprile, 2017| 2 Comments »
Esitante, silenziosa, calma, malinconica: è la pioggia di certe giornate di aprile, giornate che sembrano ripiegate su se stesse, indefinite, incompiute; giornate che sono e non sono, che esistono e non esistono – ferme, irresolute, forse un po’ stanche. Ed è strana l’assenza di voci o il loro spegnersi a poco a poco, come se l’atmosfera riuscisse a imporre lo smorzarsi di ogni eccesso. Così, si è improvvisamente riconsegnati a quei momenti di sospensione che soltanto le mezze stagioni sanno regalarci: tregue fatte di omissioni, di pensieri profondi e di irripetibili alchimie; tregue che, a poco a poco, senza clamore, lasciano emergere importanti verità.
Scuro di fine aprile
Posted in stagioni, tagged aprile, cielo, colori, grigio, luce, malinconia, primavera on 30 aprile, 2016| 2 Comments »
Persino a primavera capita che il cielo non voglia sorridere: d’improvviso, aprile dimentica la sua consueta cordialità per incupirsi e chiudersi in se stesso, muto e tetro nella sua inaspettata malinconia. Ma non si tratta dell’oscurità dei giorni d’autunno, quella che induce a ripiegarsi e ad accettare il misterioso sfacelo della vita. Ad aprile, il grigio non è mai così profondo da imporsi sugli altri colori, i colori delle fantasie più intime evocate da questa luce obliqua che sembra trapassare l’anima – trapassarla e condurla là, dove non esistono né grigi né confini.
I campi ad aprile
Posted in fantasie, tagged aprile, campi, cielo, colori, pioggia, primavera, sole, vento on 7 aprile, 2016| 2 Comments »
In questi giorni, aprile continua a dispiegare tutte le sue incertezze: è una primavera ancora cauta e timida, la sua, una primavera indecisa perché appena arrivata. Così, permane quell’atmosfera magica in cui i grigi chiari del cielo s’incontrano con un azzurro ancora confuso e pigro, che sonnecchia contento in attesa di un placido risveglio.
E dopo saranno campi invasi da tanti colori, campi assetati di sole e di vento a ogni ora del giorno. Niente potrà turbarli, neppure gli intermezzi di pioggia e di fango, perché continueranno a splendere, a esibirsi, a farsi ammirare e, soprattutto, a consolarci. Con semplicità e modestia, senza chiedere nulla in cambio.
Dissolvenze ad aprile
Posted in fantasie, tagged aprile, attesa, eternità, infinito, istante, passaggio, pomeriggio, sera, tramonto on 2 aprile, 2016| 4 Comments »
Al principio di aprile, quando le giornate soffrono ancora di un umore incerto e di ingenua timidezza, la primavera si colora di un’atmosfera speciale. Soprattutto quando il lungo pomeriggio si dissolve nel tramonto, ci si può lasciare avvolgere e incatenare e perfino sedurre dal misterioso passaggio verso la sera: bastano il silenzio, una finestra semi-aperta, il vento leggero che muove le tende adagio e il cielo grigio chiaro a richiamare un brivido improvviso, un ricordo, un’indecifrabile attesa. Poi ci si sente sospesi, sia pure per qualche istante; ci si sente sospesi ed eterni a un tempo, ci si sente qui ma anche altrove. E passato, presente, futuro si fondono a richiamare l’infinito.
Forse è un bene che certi momenti siano tanto brevi.
Passaggio d’aprile
Posted in stagioni, tagged aprile, grazia, pensieri, pioggia, pomeriggio, primavera, sera, velo, vivacità on 16 aprile, 2015| 8 Comments »
L’atmosfera è di una bellezza quasi lancinante. È il tipico, tardo pomeriggio di aprile; è il momento, lento e misterioso, del passaggio verso la sera. Ed è una di quelle giornate che rappresentano al meglio la primavera, con i suoi toni delicatamente ambigui, sfumati oltre ogni possibile immaginazione: nonostante il sereno, infatti, si percepisce, con l’avanzare delle ombre, un mutamento, un’incrinatura, un malumore lievissimo. Si comprende che forse arriverà la pioggia, magari domani o un altro giorno ancora; ma, a confonderci, è la compostezza che accompagna questo sfiorire, come un velo impalpabile che cala adagio e accarezza il mondo intorno senza coprirlo.
Non è l’estenuante, enigmatico, stanco morire dell’autunno; è la pausa dopo lo splendore di una rinascita colma d’ingenua vivacità. È un intervallo necessario ma non per questo privo di senso: in fondo, è un invito a fermarsi restando sereni e raccogliendo i propri pensieri. Ma aprile non pretende la profondità che richiede ottobre; la sua ambiguità conserva sempre un tono lieve, una grazia un po’ immatura che non rinnega mai spensieratezza e fantasie bizzarre. Allora, ci si sente sospesi ma non troppo, calmi anche se concentrati, seri ma non severi.
(La foto è di Corrado Ferrari ed è tratta da qui)