
Ogni anno, a ottobre, mi torna in mente quest’immagine; così, non posso fare a meno di riprendere in mano il mio vecchio diario di Holly Hobbie per guardarla. Quel diario mi fu regalato durante l’infanzia mentre mi trovavo in vacanza a Sestri Levante, in Liguria. Fu una simpatica signora bergamasca, di nome Teresa, a donarmelo per il mio compleanno.
Per me ottobre è tutto lì, in quest’immagine semplice eppure in grado di parlare all’infinito: i rami spogli sono il freddo e la tristezza di certe giornate cupe, sono la nostalgia e il desiderio di chiudersi in casa, sono la desolazione che necessariamente deve seguire all’estasi di luce e di calore. La bambina che si prende cura del gatto è però un segno di affettività, un segno del sentimento che pervade l’atmosfera autunnale persino nei suoi momenti più malinconici e spenti. È speranza, nonostante tutto.
Ma quest’anno i rami non sono spogli e le foglie sono ancora quasi tutte sugli alberi. È un autunno molto mite, questo; è un ottobre accarezzato dal sole, allegro e un po’ sornione. Ieri ho passeggiato lungo viali che, d’autunno, offrono sempre uno spettacolo da non perdere: misterioso silenzio e foglie dorate felici sotto il cielo sereno.
Ottobre racconta storie d’un tempo lontano, sussurrate con estrema delicatezza per non turbare troppo. Eppure le racconta, non può tacere: per me l’autunno è sempre un ritorno di memorie d’infanzia, come la primavera. Forse perché queste due stagioni erano, nella mia esistenza di bambina, le più importanti: la prima significava la fine dell’estate e della spensieratezza – vera o presunta che fosse – e il ritorno al grigio asfittico delle aule scolastiche; la seconda, invece, era la rinascita, il frenetico pulsare della vita con le corse nei parchi e i fiori a rallegrare ogni fantasia. Erano due passaggi fondamentali, due periodi memorabili nel bene e nel male. Non si possono dimenticare.
E poi quest’immagine. Come ho detto, c’è sempre stata, in qualche angolo remoto della mia mente si è conservata intatta. E le emozioni che l’accompagnano, a dispetto del tempo che fugge troppo in fretta e dell’età adulta, sono rimaste sempre le stesse: forti, avvolgenti, d’una profondità rara. Certo, ora con molte consapevolezze in più.