Si vedeva un campo immenso pieno di ananas sotto una luce particolare, forse al tramonto del sole. Poi compariva un individuo su una specie di torretta. Costui guardava in lontananza, munito di binocolo, in mistica attesa di qualcuno. E questo qualcuno giungeva, scendendo da un’automobile con aria seria ma non severa, tutto vestito di bianco, in perfetto stile coloniale; poi si avvicinava a un povero ananas, lo raccoglieva a mani nude, ne tagliava un pezzo, lo assaggiava e faceva un cenno di assenso al dipendente sulla torretta. A questo punto, in sottofondo si sentiva una voce che, con tono solenne, c’informava circa l’identità dell’uomo vestito con abiti coloniali: si trattava del signor Del Monte, che sapeva sempre – così diceva la voce – quando era il momento giusto. Dopo di che la voce continuava con queste parole ormai passate alla storia: “L’uomo Del Monte ha detto sì“. E se un uomo di tal fatta aveva avuto l’ardire di affermare un sì, potevamo stare tutti tranquilli: l’uomo Del Monte controllava con estrema diligenza che gli ananas fossero messi in scatola appena raccolti, in modo da mantenere intatto il loro sapore. L’uomo Del Monte, insomma, si preoccupava per noi, era una specie di uomo della provvidenza che lavorava duramente per garantirci soltanto il meglio.
Da quel momento, a volte ci si divertì a ripetere, nelle situazioni più varie, la frase l’uomo del Monte ha detto sì. Perché l’uomo Del Monte era uno sicuro di sé, uno che non poteva avere mai alcun tentennamento e dunque dalle sue labbra poteva uscire soltanto un sì. Trattandosi però di una pubblicità martellante e molto popolare, a un certo punto fu inevitabile cominciare a scandire ironicamente la frase: “L’uomo del Monte ha detto forse“. Così, giusto per cambiare, perché ormai non se ne poteva davvero più.
E voi ricordate l’ormai mitico uomo Del Monte?