Ieri sera, complice il buon umore dovuto alla stagione autunnale, mi è venuto l’improvviso ghiribizzo di preparare una torta allo yogurt. Ho radunato tutto il necessario, ho preso con me la ricetta e mi sono messa all’opera. Morale della storia: ho terminato tardi, la torta ha finito di cuocersi alle 23 e 30 e io ero semi-distrutta avendo già avuto una giornata assai pesante. In più ho dovuto attendere che la mia dolce creatura si raffreddasse prima di poterla mettere via ben chiusa, in modo da preservarne la morbidezza. Risultato: questa mattina ero stanchissima, però ho mangiato la torta. 😀 Intanto sto già pensando a cosa farò sabato: pan di Spagna o torta zebrata? Ciambella marmorizzata o torta paradiso? Non ho ancora deciso, ma certamente non farò a meno di preparare qualcosa. Rimuginare sulla preparazione dei dolci m’infonde allegria e forse mi fa tornare un po’ bambina, sebbene neppure io comprenda in pieno perché.
Nell’attesa, mi abbandono con trasporto all’atmosfera di queste lunghe serate autunnali, in cui il silenzio è una porta scura che attende di essere aperta per rivelare strani incantesimi – e profondità inaspettate mentre fuori piove.
(L’immagine è tratta da: http://ricette.giallozafferano.it/Torta-paradiso.html)