In queste giornate gelide, è la nebbia a dominare sulla città, una nebbia molto fitta, tanto fitta che, quando cala la sera intorno alle diciassette del pomeriggio, si ha la sensazione di vivere in una dimensione metafisica, oltre il tempo e lo spazio, e si fatica a distinguere le forme di cose e persone. Non è una situazione così frequente, d’inverno, almeno qui in città: in genere la nebbia è più sfumata e meno persistente. Quest’anno, invece, ha deciso di stupirci e di mostrarsi in tutto il suo vigore, in una sorta di eccesso di vanità. E di sera, con le illuminazioni natalizie delle vie del centro, bisogna ammettere che ha un certo fascino.
Scrivere ora, di notte, in una stanza calda, mentre fuori si vedono a malapena i lampioni immobili lungo la via, è molto piacevole: è un momento di riposo, di calmo divertimento e di bei pensieri. D’altra parte, un blogger incallito scrive sempre, con le intemperie o senza, nelle afose giornate estive e nelle freddissime serate invernali. Il blogger intrepido sfida le stagioni, gli eventuali acciacchi e gli anni che corrono via, sapendo di dover intrattenere i viandanti che, percorrendo l’immenso spazio della Rete, si fermano anche solo qualche minuto per riposare o pensare o trovare qualcosa, qualsiasi cosa. In un certo senso, il blogger svolge un’azione terapeutica. Si sa, tutto dipende dal genere di blog, dal carattere dell’individuo che scrive, dal tipo di post e dalle circostanze; però, è vero che talvolta il blogger diventa una specie di psicologo, uno psicologo sui generis, dall’aria molto informale, un po’ casalinga e perciò gradita. Al blogger ben disposto e comprensivo si possono confidare pensieri, sfoghi e piccole stravaganze. Il blogger-psicologo-e-filosofo, conscio della complessità dell’esistenza e incline a non giudicare con leggerezza, sa che basta poco per suscitare un po’ di allegria, per regalare qualche emozione e per fare un po’ di compagnia. Magari poca, pochissima compagnia, perché i mezzi a sua disposizione sono molto limitati; eppure, qualcosa ogni tanto può fare.
E io, che mi autodefinisco (con presunzione?) blogger-filosofa, cosa faccio? Be’, mentre fuori la nebbia sembra inghiottire cose e persone, sto pensando a quanto sia gradevole, con questo clima, il rito del tè pomeridiano:

Da prendere con calma, quando non si ha la necessità di correre. Da assaporare lentamente, sprofondando nel colorato mondo dei sogni a occhi aperti. E guai a chi disturba: nessuna pietà per i seccatori. 😀