Stiamo vivendo quel breve momento dell’anno in cui l’inizio dell’autunno assomiglia all’inizio della primavera. Settembre come marzo o marzo come settembre: armonia di chiaroscuri in attesa del compimento, un preludio di nuovi umori e di altri sapori.
Il tardo pomeriggio sfuma nella sera placidamente, persino con eccessiva discrezione. Ma è questo stile sobrio, questo timore di disturbare, questo procedere silenzioso e assorto a rendere l’autunno un amico ineguagliabile.
Dietro le porte chiuse, vaghi ricordi – al crepuscolo, come sussurri da un tempo lontano.