
Stamattina mi sono svegliata in modo strano e anche un po’ divertente. La luce di aprile filtrava con allegria nella stanza mentre io stavo sognando, pur non essendo del tutto addormentata: ero immersa nel classico dormiveglia, intontita, ancora in un’altra dimensione, incapace di alzarmi eppure conscia di doverlo fare.
A un certo punto mi sono chiesta: ma che giorno è oggi? Deve essere venerdì. E intanto sognavo, sognavo di affacciarmi a una finestra di questa casa e di vedere un panorama meraviglioso, il verde intenso delle montagne in una radiosa mattina di primavera. Il paesaggio era molto simile a quello che mi accoglieva ogni giorno, molti anni fa, quando trascorrevo le vacanze in appennino. Ma nel sogno ero in città, dove mi trovo ora. E mentre mi beavo di fronte a quel paesaggio ed ero felice di vivere in un posto tanto bello, la parte di me già sveglia continuava a chiedersi: ma che giorno è? Ah, ecco, oggi è domenica!“.
Intanto il mio sogno continuava come se niente fosse. E così mi vedevo intenta a dover andare nell’altra casa, sempre mia anche quella e in centro storico. Ma, strano a dirsi, persino la seconda casa si affacciava sul verde di montagne e colline, un fatto davvero anomalo. Per arrivare a questa casa dovevo camminare lungo un campo sportivo, quello del paese in appennino, e mi trovavo forse a metà del percorso. Su tutto, aleggiava la mia felicità per il panorama, mista a vivo stupore.
A un certo punto, la realtà ha preso il sopravvento. Mentre la mia psiche era avvolta dal meraviglioso abbraccio di questo sogno, ho capito tutto e mi sono detta: “Ma no, oggi è lunedì“. E ho aperto gli occhi.
La mia settimana è iniziata così e non mi lamento.