Equinozio di primavera

L’equinozio di primavera è un’emozione profonda che si rinnova ogni anno: è la vita che si affaccia tremante sulla scena del mondo, la vita che torna a fremere dopo la morte dell’inverno, dopo quel lungo sonno che è soltanto un’illusione, una pausa – un nascondersi alla nostra vista in attesa di tornare.

La primavera arriva oggi accompagnata dal freddo e dal vento, come abbracciata alla vecchia stagione, come a non potersi separare subito da ciò che è stato – il mutamento, passato e presente insieme. Eppure, a dispetto del gelo, la primavera passeggia lungo le strade, timorosa e forse sbalordita – quegli angoli polverosi e spenti, quelle vie cupe da accarezzare e la luce, la luce che promette dolcezze infinite.

La primavera sorride innocente sopportando il vento, accoccolata fra i cespugli – i sogni, quelli che saprà regalare.

Fantasma d’amore

Trama

Pavia. Nino Monti  (Marcello  Mastroianni), maturo  commercialista, incontra  su  un  autobus  una  donna (Romy  Schneider),  dall’aspetto  molto  trasandato,  che  non  ha  i  soldi  per  fare  il  biglietto. Nino  le  presta  cento  lire  e  la  sconosciuta  promette  di  restituirglieli. Poi  scende  dall’autobus  e  corre  via, mentre  Nino  la  osserva  serio  e  perplesso.  All’ora  di  cena,  Nino  riceve  una  telefonata  e  resta  stupito  nel  riconoscere la  voce  della  donna  incontrata  sull’autobus  che  afferma  di  essere  una  sua  ex  fidanzata, Anna  Brigatti.

Nino,  sposato  con  una  donna  fredda  e  molto  religiosa,  conduce  un’esistenza  scialba  e  monotona; così, comincia  a  ripensare  al  passato  e  alla  sua  storia  con  Anna, che  risale  a vent’anni  prima. Una  domenica  si  reca  in  Via  Luigi  Porta, la  strada  in  cui  Anna  viveva  da  ragazza, e  d’improvviso  la  vede  comparire  nella  nebbia, pallida, spettinata, così  trasandata  da  suscitare  in  lui  persino  disgusto. I  due  scambiano  alcune  parole  e  Anna  rievoca  il  passato. Poi  fugge  via.  Tornato  a  casa  Nino  viene  a  sapere  che, proprio  quella  sera,  in  Via  Porta  è  avvenuto  un  delitto.

Nino  parla  del  suo  incontro  con  Anna  ad  alcuni  amici. Ma  uno  di  questi, un  medico, gli  dice  che  Anna  è  morta  tre  anni  prima  a  causa  di  un  cancro. Eppure  Nino  la  incontra  di  nuovo, a  Sondrio, e  questa  volta  la  rivede  bella  come  in  gioventù. In  seguito  si  danno  appuntamento  sul  Ticino, in  barca. Ma  gli  avvenimenti  precipitano.

Commento

Fantasma  d’amore (1981)  è  un  film  di  Dino  Risi,  tratto  dall’omonimo  romanzo  dello  scrittore  pavese  Mino  Milani. Snobbato  colpevolmente  dalla  critica, il  film  è  in  realtà  un  interessante  gotico  all’italiana  pervaso  da  un’atmosfera  rarefatta  e  malinconica, struggente  e  poetica, che  esprime  alla  perfezione  gli  stati  d’animo  dei  protagonisti  e  lo  squallore  di  esistenze  prive  d’amore, tutte  incanalate  negli  ipocriti  e  facili  schemi  della  rispettabilità  borghese. Non  a  caso  la  vicenda  si  svolge  d’autunno, fra  strade  invase  dalla  nebbia  e  ricoperte  da  foglie  morte, a  testimonianza  di  uno  sfacelo  che  riguarda  non  solo  la  natura,  ma  la  vita  stessa  dei  personaggi  principali.

Non  manca  qualche  difetto: le  figure  di  don  Gaspare – sacerdote  “spretato”  che  ritiene  di  poter  comunicare  con  gli  spiriti – e  del  ragioniere  dipendente  di  Nino  sono  macchiette,  a  tratti  un  po’  ridicole  e  troppo  sopra  le  righe. Tuttavia  il  film  resta  un  buon  lavoro, apprezzabile  per  la  diafana  atmosfera  autunnale, la  bella  fotografia, la  recitazione  misurata  ma  efficace  dei  due  protagonisti. Inevitabile  che  susciti  qualche  riflessione:  l’incontro  col  passato  può  essere  devastante  e  certe  esperienze  “estreme” conducono  a  un  punto  di  non  ritorno.

Voto: 7,5

 

Frutti d’autunno

frutti
L’autunno è magnifico anche per questo: i suoi frutti hanno colori così caldi e intensi che sembrano sorriderci radiosi ogni volta che li guardiamo.
I frutti d’autunno infondono allegria, desiderio di calore e di riunioni spensierate intorno a una tavola preparata con cura ma senza sfarzo, con l’eleganza quieta, sommessa e modesta che tanto si addice all’incantevole bellezza d’ottobre.
Questa è la splendida e indecifrabile contraddizione della stagione autunnale: mentre la natura inizia la sua agonia, ci regala colori pieni di vita; mentre la natura si avvicina alla morte, ci regala un irrefrenabile desiderio d’esistere.

(La foto è tratta da:
http://www.fondoambiente.it)