Le ultime ore prima di Natale: c’è sempre qualcosa da fare, qualcosa da inventare, qualcosa da sistemare. Ma, per me, i giorni di festa saranno finalmente un’occasione di calma e di lentezza, un mezzo per riappropriarmi di ritmi più umani e un tentativo di vivere il presente senza pensare ad altro.
Intanto guardo quest’immagine e mi rassereno: i colori così vivi e caldi sono un inno all’ottimismo, alla gioia, alle speranze più ardite. Sono anche la prova che l’inverno, con i suoi rigori, è un invito a cercare il calore nell’intimità di ambienti chiusi, luminosi e sereni, dove è possibile fare e pensare, riflettere e sognare. Senza la spensierata leggerezza della primavera, senza la superficiale frivolezza dell’estate, senza l’ambiguo incanto delle agonie autunnali.
E allora auguri. Auguri a chi è infastidito dalla frenesia di luci e di regali, a chi si sforza di sopportare e a chi desidera soltanto riposare.
Auguri a chi ha visto troppo e a chi invece sa molto poco. Auguri a chi è stanco e distratto, a chi non vede l’ora di partire e a chi sogna di restare.
Auguri a chi evita di giudicare in fretta, a chi riflette prima di parlare, a chi si sente po’ bambino e a chi sa ridere e dimenticare.
Auguri a chi ha saputo cambiare, a chi ama le aurore e i tramonti, a chi ascolta il canto della pioggia e a chi non si vergogna di sognare.
Auguri a chi sorride agli sconosciuti, a chi non teme il diverso, a chi percorre spazi sconfinati e a chi si siede, cupo, in una stanza tutta per sé.
Buon Natale, buon inverno, buoni sogni. 🙂