Poi c’è il giardino. Raccolto, quasi dimenticato, in silenziosa attesa. Il giardino dei pensieri che non troveranno mai voce, dei segreti che resteranno tali, dei sogni che nessuno ha intenzione di ascoltare. Il giardino entro cui trovare pace, il giardino che custodisce ogni parola, il giardino che non tradisce. E non importa la stagione: che sia autunno o primavera, inverno oppure estate, il giardino resta lì, muto e costante, disponibile e comprensivo anche quando è spoglio, sferzato dal vento gelido o ricoperto di candida neve. Approdo sicuro dopo troppe fatiche, incantesimo dorato in un mondo privo di magie.
(Il dipinto nell’immagine è In giardino, di Plinio Nomellini)