
Questo sarà un post molto particolare, un post ‘in divenire’: lungo tutto l’arco del pomeriggio pubblicherò pensieri, più o meno brevi, a mano a mano che li scriverò.
Ore 15:36. La giornata è luminosa e un po’ meno fredda, almeno rispetto a ieri. Per ora non ho neppure bisogno di accendere la luce, e questo è un privilegio: è bello scrivere accarezzata dalle ombre del pomeriggio, stranamente ambigue e delicate come quelle autunnali. Il silenzio è magico.
Ore 16:37. Adesso tramonta il sole. Ieri, 15 dicembre, il sole è tramontato alle 16:36. Avverto sempre il fascino di questo passaggio, di questi pomeriggi che si dissolvono in fretta tra le morbide braccia del buio. Mi sembra d’indovinare, in essi, una composta solennità, una dignità infinita.
Ore 16:54. Il vuoto. Si scrive ma si tace, si scrive e non si racconta nulla. Anche questo è scrivere, anche questo è comunicare.
Ore 17:19. Buio d’inchiostro oltre i vetri. La felicità che sento ora è indescrivibile, impalpabile – un velo steso a proteggere, sostenere, confortare. La pienezza dell’essere, l’allegria che non si traduce in risate ma che riempie l’anima, sorreggendola.
Ore 18:13. Mi fermo. Scrivo e poi cancello. Trascorre un minuto, lungo, intenso – sembra eterno. Mi fermo ancora. Un altro minuto se ne va.
Ore 18:15. In fondo, non è importante ciò che si scrive, ma ciò che le parole scritte evocano in chi le legge.
Ore 20:00. Il pomeriggio se ne è andato. Ma il buio è lo stesso, fitto, denso – buio d’inverno. Ci si prepara per ore calme, ci si prepara per ore liete. Buona serata a tutti.
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