
Stamattina l’inverno ha tentato di regalarci la neve: alcuni fiocchi stanchi e dubbiosi, soltanto un’idea di neve, e poi il nulla, il nulla del cielo incolore. È rimasto lo sguardo gelido e intransigente di questo mese cupo, e l’inspiegabile bellezza degli alberi spogli.
È inconsueto, lo so, amare gli alberi in queste condizioni, gli alberi fragili e soli e circondati da tanta indifferenza; ma io ne colgo – non so come – lo stupore assorto, la profonda intelligenza, la misteriosa forza che a tutto sa resistere.
Non si dissolve mai, la vita, ma sempre ricomincia. E l’inverno questo ci racconta.