
Ho pubblicato l’immagine di questo bellissimo dipinto altre volte: si tratta di La visita, un’opera del pittore macchiaiolo Silvestro Lega (1826-1895) che io amo molto. La ripubblico oggi perché particolarmente suggestiva in una giornata fredda e grigia come questa. Nel dipinto, infatti, l’atmosfera è desolata e squallida a causa del clima, ma tale desolazione è felicemente spezzata dal gesto d’affetto delle due donne davanti alla casa. Come a dire: non importano il gelo e la tristezza della stagione invernale se siamo noi a infondere calore alla nostra esistenza, attraverso gesti, azioni e pensieri. Del resto, l’inverno stimola a cercare riparo e quindi favorisce l’intimità, il pensiero profondo, lo sguardo prolungato e acuto su cose e persone.
Ma dopo l’inverno, si sa, arriva la primavera, inevitabile preludio all’estate:

Si cammina fra il verde di cespugli esultanti per il sole e l’inquieto azzurro del cielo; si cammina, poi ci si ferma e si pensa: si guarda un punto oltre l’orizzonte, si osserva con attenzione, si vuole capire, ci si rifiuta di distogliere gli occhi. Forse si attende qualcuno o qualcosa, o forse ci si trova di fronte a una scena che suscita la nostra curiosità. Ma resta il fatto che si guarda con serietà. In altre parole: anche se la stagione invita a disperdersi, si resta presenti a se stessi, si rimane vigili, padroni di sé e della propria esistenza. Il dipinto è Ragazza con l’ombrello, opera di Federico Zandomeneghi, altro noto macchiaiolo.