Quello che il tempo

Aprile sa di dimenticanze, e giorni rarefatti e verde cangiante a perdersi negli occhi – il sonno, quanto sonno! E dormire e svegliarsi col vento a scompigliare i capelli – chiudila, quella finestra, e poi aprila di nuovo.

E sul balcone, e le nuvole sul volto – il tormento, l’orizzonte. Tu non arrivi, ma è come se lo fosse. Lo sguardo, intendo, quello che il tempo ha stravolto.

( Il dipinto è L’attesa, di Federico Zandomeneghi)

Suggestioni

lega

Ho  pubblicato  l’immagine  di  questo  bellissimo  dipinto  altre  volte: si  tratta  di  La  visita, un’opera  del  pittore  macchiaiolo  Silvestro  Lega (1826-1895)  che  io  amo  molto. La  ripubblico  oggi  perché  particolarmente  suggestiva  in  una  giornata  fredda  e  grigia  come  questa. Nel  dipinto, infatti, l’atmosfera  è  desolata  e  squallida  a  causa  del  clima, ma  tale  desolazione  è  felicemente  spezzata  dal  gesto  d’affetto  delle  due  donne  davanti  alla  casa. Come  a  dire: non  importano  il  gelo  e  la  tristezza  della  stagione  invernale  se  siamo  noi  a  infondere  calore  alla  nostra  esistenza, attraverso  gesti, azioni  e pensieri. Del  resto, l’inverno  stimola  a  cercare  riparo  e  quindi  favorisce  l’intimità, il  pensiero  profondo, lo  sguardo  prolungato  e  acuto  su  cose  e  persone.

Ma  dopo  l’inverno, si  sa, arriva  la  primavera, inevitabile  preludio  all’estate:

ragazza

Si  cammina  fra  il  verde  di  cespugli  esultanti  per  il  sole  e  l’inquieto  azzurro  del  cielo; si  cammina, poi  ci  si  ferma  e  si  pensa: si  guarda  un  punto  oltre  l’orizzonte, si  osserva  con  attenzione, si  vuole  capire, ci  si  rifiuta  di  distogliere  gli  occhi. Forse  si  attende  qualcuno  o  qualcosa, o  forse  ci  si  trova  di  fronte  a  una  scena  che  suscita  la  nostra  curiosità. Ma  resta  il  fatto  che  si  guarda  con  serietà. In  altre  parole: anche  se  la  stagione  invita  a  disperdersi, si  resta  presenti  a  se  stessi, si  rimane  vigili, padroni  di  sé  e  della  propria  esistenza. Il  dipinto è  Ragazza  con  l’ombrello, opera  di  Federico  Zandomeneghi, altro  noto  macchiaiolo.

Il tempo dell’attesa


Si scruta l’orizzonte nel tempo dell’attesa, si scruta l’orizzonte e si resta calmi, abbracciati dal verde e dalla luce che inonda anche i pensieri. L’unica voce è il lieve mormorio del vento, tanto cortese da celare, con garbo, turbamento e impazienza.
I fiori gialli sanno che nulla potrà più trafiggere il cuore.

(Nell’immagine il dipinto L’attesa, di Federico Zandomeneghi)