È una sera di novembre molto umida e fredda. Una di quelle sere in cui, aprendo la finestra di una stanza per chiudere le persiane, si resta quasi stupiti nel vedere la strada completamente vuota; a farle compagnia e a illuminarla, soltanto i lampioni immobili.
In Via Farini sono comparsi tre alberi di Natale. Ricordo che, non molti anni fa, nessuno si sarebbe sognato di addobbare le strade della città prima della fine di novembre o dell’inizio di dicembre. Da qualche tempo a questa parte, invece, in qualche negozio già a ottobre vengono esposti i presepi. I tempi cambiano, non c’è che dire.
Novembre. Questo è un mese particolare, che può evocare grande poesia e immenso squallore. A pensarci bene, però, non c’è un vero contrasto: a volte si può trovare infinita poesia anche nello squallore, così come si può provare gioia persino del dolore.