
E guardiamolo, questo cielo, un cielo di fine estate, mentre il giorno sta morendo in silenzio – pare che il cambiamento sia vicino.
Sarà colpa del cambiamento, dell’arrivo della nuova stagione, del fatto che tutto muta e nulla possiamo per arrestarne il flusso. Sia quel che sia, non mi sono ancora abituata a questo passaggio, all’estate, ai nuovi ritmi – serate lunghissime, desiderio di uscire, stanchezza, stupore.
Ma voglio cominciarla così, la nuova stagione, con l’immagine dell’acqua che scorre impetuosa, incurante dei nostri pensieri, indifferente alle nostre preoccupazioni. L’acqua che dà la vita, che rinfresca, che regala sollievo e che racconta l’infinito.
L’estate meteorologica è cominciata e, lo si voglia o meno, è già diventata parte di noi. Non si resta mai indifferenti di fronte all’arrivo di una nuova stagione, ma ci s’interroga, si fanno i conti col presente e col passato, si tessono trame per il futuro. Una nuova stagione è sempre un ricominciare, il dover necessariamente lasciare alle spalle un periodo per abbracciarne un altro. La nuova stagione s’impone, non ci è consentita la facoltà di rifiutarla: accade, è un fatto, è un dato. Non la scegliamo, ma con essa dobbiamo fare i conti. Ecco che si apre, allora, il problema dell’accoglienza, del fare spazio, del permettere al diverso di entrare nella nostra quotidianità per diventarne parte.
Non è mai semplice accogliere, perché ciò richiede una certa apertura mentale, uno sforzo, la capacità di modificare abitudini radicate, la volontà di ascoltare e di capire senza rinchiudersi nella fortezza del proprio ego, delle proprie opinioni, della propria meschinità. In questo senso il passaggio da una stagione all’altra ci pone di fronte a noi stessi, a ciò che siamo veramente, alla nostra grandezza e ai nostri limiti, come sempre accade nei momenti decisivi dell’esistenza.
Al di là di tutte queste considerazioni, resta il dato essenziale che niente e nessuno può scalfire: il passaggio arriva, il cambiamento è in atto, la nuova stagione è qui. La saggezza consiste nel cercare di adattarsi, inventando strategie, recuperando memorie, prendendosi cura di ciò che siamo.
Settembre, il mese in cui l’estate, che lo voglia o meno, deve cedere il posto all’autunno. Questo passaggio può avvenire in diversi modi, in maniera più o meno sfumata: può essere un dissolversi lento e impercettibile o un cambiamento brusco e colmo di desolazione. In ogni caso, settembre non ha in sé la profonda, struggente, dolcissima ambiguità di ottobre.
Settembre è lieve, quasi impalpabile, indefinito e indefinibile. E non potrebbe essere altrimenti, perché conserva sempre in sé una traccia dell’estate, una traccia dai contorni un po’ sfumati e dai colori già sbiaditi, eppure chiara e luminosa; nel contempo, settembre mostra i primi, lievissimi, fugaci toni dello sfacelo, della vita che si corrompe fino a morire.
Lentissimo, impercettibile declino: le sere si allungano, le mattine ci sorprendono con qualche brivido di troppo, il vento ci accarezza con frequenza, qualche pioggia ci parla di finestre chiuse e di calda intimità. Così, ci si prepara al morbido, affettuoso, enigmatico abbraccio dell’autunno, sperando che possa confortarci e ascoltarci e regalarci qualche consiglio.
Si attende il cambiamento, il passaggio da questo caldo malsano e ostile a un’estate più mite. Nell’attesa, dominano impazienza, tensione, stanchezza, fantasie di ogni tipo.
Attesa. La mente vaga, fugge, si confonde, reagisce, resiste, forse cede, forse no, forse ce la fa. E allora è un sogno o un miraggio o un ricordo: ecco i monti in lontanza mentre il cielo si fa di metallo, ecco gli alberi agitati dal vento, e poi le nuvole arrabbiate e il pomeriggio esausto che lentamente sfuma nella sera.
Sera. La sera fra quattro pareti, la sera in un giardino, la sera di tanti anni fa, la sera che verrà.
Come potete osservare, ho cambiato il template del blog. Ogni tanto bisogna rinnovarsi, e così, dopo un po’ di sana incertezza, ho scelto questa grafica. Per quanto riguarda l’header, ho posto un’immagine autunnale, e la mia intenzione è quella di cambiare tale immagine a seconda delle stagioni. 🙂
Naturalmente sono però pronta a ripristinare il vecchio template, qualora questo non fosse gradito. Avete qualche lamentela in proposito? Potete esprimerla qui, nei commenti. 😉