
Ricomincio a scrivere in un freddissimo giorno di pioggia, mentre l’inverno infuria dopo alcune giornate miti. Del resto, un pomeriggio piovoso è l’ideale per scrivere – il cielo malinconico, il piacere di restare in casa avvolta dai pensieri.
Sono stati mesi molto intensi, per me, ricchi di eventi, di decisioni, di viaggi e di nuove relazioni. Una parentesi che si è conclusa da poco e che mi è stata utile sotto molti punti di vista. Ma, durante questo periodo così particolare, ho trascurato il mio blog a causa del poco tempo a disposizione e d’inevitabili momenti di stanchezza.
Adesso sono a casa e lascio che la domenica compia il suo corso, senza farmene intimorire. Il vento, fuori, è un urlo straziante, un furore violento; ma non m’importa, nulla m’interessa se non avvertire il trascorrere della giornata, sentirlo nel cuore, assecondarne le tinte scure. E io l’amo. Amo l’inverno come non mi era mai successo prima d’ora, come se si fosse svelato interamente, come se avesse gettato la sua maschera al momento giusto – sono io l’inverno, di gelo vestita.
Ricomincio a scrivere e ricomincio la mia vita.