
L’inverno è arrivato ad accompagnare l’anno che sta per lasciarci. I rami degli alberi sono spogli, senza alcuna protezione, immobili sotto il gelo, e i colori hanno perso le infinite sfumature della stagione precedente.
Non è più il tempo delle dolci, struggenti emozioni autunnali, delle nostalgie improvvise, delle incertezze che diventano poesie; ora tutto è compiuto, ogni cosa è al suo posto, nitida, ferma e decisa. È, questo, il periodo del rigore, dell’essenziale: pochi, cupi, freddi colori a circondare il nostro cammino.
L’anno volge al termine e, come sempre in questo periodo, ci avvolge un’atmosfera solenne, un silenzio che ci parla di attesa e di auspici e di sogni.
Ma occorre stare in silenzio, conservare gelosamente progetti e speranze, per evitare che sfumino, che si perdano fra chiacchiere e furori.
Bisogna fare come l’inverno: comprendere, tacere, osservare. E proteggersi, proteggersi sempre.