
Il mutamento è inevitabile: stiamo per salutare la dolcissima stagione dei fiori. Bisogna abituarsi a nuovi colori, ad altre intensità, a giornate lunghissime e roventi, al desiderio di fuggire e al dovere di restare – di farsene una ragione.
Durante le fasi di passaggio, si oscilla fra l’ansia e il desiderio. Si vorrebbe dominare il futuro, costringerlo entro limiti e recinti, scrutarlo, indovinarne potenzialità e direzioni, sapere cosa ci porterà – cosa ci porterà l’estate, al di là del calore e delle nottate insonni.
Che rechi con sé con qualche dono, che sia clemente, che moderi un poco il suo narcisismo – questo speriamo.
Sembra che tu abbia indovinato i miei pensieri, o forse sono i pensieri di tutti. C’è insieme ansia e attesa. Chissà cosa ci porterà l’estate.
Un tempo non era così, l’estate era la bella stagione e basta. Ci adattavamo comunque essa fosse. Eravamo più giovani? Avevamo altri pensieri e progetti e non badavamo ai suoi ghiribizzi?
Eravamo più giovani, Paola, e perciò più entusiasti, pieni di aspettative sempre e comunque. Sopportavamo il caldo con gioia ed eravamo pieni di vitalità. Io, ad esempio, uscivo alle tre del pomeriggio, col sole a picco sulla testa nell’afa di luglio, e nessuno poteva fermarmi.
Se ci penso adesso, rischio di svenire. 😀
Già, quello che facevo anch’io
Farsene una ragione… Sperare che sia clemente…. Purtroppo il futuro metereologico è profondamente cupo! Calore intenso e disagio è il minimo che dobbiamo attendere 🙏
Non ti dico che afa c’è oggi. Ho i capelli impregnati d’umidità. 😬
Dobbiamo farci coraggio, non c’è rimedio.