
Le prime foglie gialle cadono sospinte dal vento, e brillano al sole del mattino. Tu mi passi accanto, fantasma che non cede al tempo, anima disorientata lungo questa via silenziosa e stanca, di cui nulla t’importava, di cui quasi ignoravi l’esistenza.
Mi sfuggono le tue parole, mi sfugge il senso di questo camminare, eppure è qui che spero di vederti. Le persiane e il cancello sono chiusi, ma le rose d’ottobre resistono nel giardino immobile, come assopito e disfatto – lui sa che l’attesa sarà lunga.
Torneremo con la neve, a stringerci nei ricordi.
bellissima immagine
Grazie.
La tua sensibilità disarma.
Non riguarda solamente la profonda capacità di tradurre in scrittura stati d’animo.
Ti porti più in là, guardi oltre, come se dessi un furtivo sguardo a ciò che non è dato vedere ai più.
Filippo
Ciao, Filippo. Io ti ringrazio molto. Sono felice se qualcuno “sente” e “vede” ciò che intendo, e i commenti come i tuoi sono uno stimolo prezioso per continuare.
Un abbraccio.
Sono io che ringrazio te.