A settembre, l’autunno manifesta la sua presenza con estrema discrezione. Il suo procedere cauto e rispettoso è uno spettacolo ammaliante, ma soltanto per gli sguardi più attenti, quelli che si soffermano con silenziosa gioia a osservare la luce stanca del tardo pomeriggio, e quella penombra che invade le stanze ben prima dello svanire del giorno.
Così, non si può fare a meno di immaginare ciò che accadrà quando l’autunno abbandonerà il suo riserbo, quando inizieranno i giorni in cui le foglie cadranno insieme alla pioggia, deboli ma non ancora stremate, e noi potremo guardarle dietro a una finestra chiusa, stupefatti proprio come se fosse la prima volta, come se non avessimo mai visto prima la pioggia, le foglie e il vento abbracciarsi, piangere, sorridere.