Persino a primavera capita che il cielo non voglia sorridere: d’improvviso, aprile dimentica la sua consueta cordialità per incupirsi e chiudersi in se stesso, muto e tetro nella sua inaspettata malinconia. Ma non si tratta dell’oscurità dei giorni d’autunno, quella che induce a ripiegarsi e ad accettare il misterioso sfacelo della vita. Ad aprile, il grigio non è mai così profondo da imporsi sugli altri colori, i colori delle fantasie più intime evocate da questa luce obliqua che sembra trapassare l’anima – trapassarla e condurla là, dove non esistono né grigi né confini.
Be’, il post è talmente bello che non si può neppure commentare. Si legge e basta.
Buona settimana, Romina!
Arrivo in ritardo, purtroppo. Ma buona settimana anche a te.