Il pomeriggio è stato tetro, di un grigio non troppo cupo ma spento. Insignificante. Ed è impossibile cogliere atmosfere particolari quando persino l’aria sembra mancare. Esistono giornate così, prive di colori, di sapori, di odori – giornate senza toni, senza improvvisi sussulti, senza variazioni degne di nota.
E allora non si può inventare nulla. Si può soltanto ascoltare lo spegnersi lento delle voci, mentre la sera si dissolve, cauta e un poco incerta, nell’oscurità della notte.
(Nell’immagine, un particolare di Paolina Clelia Silvia Bondi, di Vittorio Matteo Corcos, 1909)
Bel post che cattura con poche parole l’atmosfera di una giornata non indimenticabile. Un caro saluto, Romina!
Mi permetto: non è che forse certe differenze di una giornata rispetto a un’altra… in realtà… è la nostra testa a sentirle?
Guarda caso era proprio la festa delle donne….
Ma è ovvio, è così. Solo che la festa delle donne non c’entra nulla perché me l’ero persino scordata. In genere, non seguo le ricorrenze. C’entravano solo la pioggia e il fatto che avessi un po’ di febbre.
Poi c’è un altro dato: tutti i testi scritti assumono diversi significati a seconda di chi legge, perché il lettore vi proietta sempre i propri pensieri, le proprie ansie, le proprie convinzioni, i propri pregiudizi, ecc. Non è detto che il lettore ‘indovini’ ciò che pensa l’autore; il lettore proietta se stesso in ciò che legge.
Ciao, Loredana!
Io dico sempre che se nasco un’altra volta vogliono nascere donna e so già che lavoro farei….. Ma per ora ,in questa vita, nessuno m’aveva mai chiamato Loredana 😀
Marco@
Ahahahah! 😀 Questa è bellissima! Ma è un equivoco! Guarda che Loredana ha scritto un commento prima di te, mi ha salutata e io ho risposto. Però è vero, non sono stata chiara, avrei dovuto scrivere il tuo nome all’inizio del commento, come faccio di solito.
Io dico sempre che se nasco un’altra volta vogliono nascere donna e so già che lavoro farei…
Preferisco ignorarlo. 😀