Questa mattina, l’arrivo dell’autunno astronomico ha rispettato il copione in maniera perfetta: l’atmosfera era grigia, ma priva di opprimente e uniforme oscurità. Era la vaga, incerta, languida malinconia che soltanto la prima fase dell’autunno sa regalare, e che costituisce una seducente promessa per le settimane che verranno.
Nel primo pomeriggio, è arrivato il sole. Ma è quello – bellissimo e indecifrabile – tipico della nuova stagione, dolce, delicato, sottilmente austero ma senza alcuna severità. Inizia il periodo più affascinante dell’anno, quello che sa donare infiniti suggerimenti a chi voglia ascoltarli, quello che dialoga ininterrottamente con chiunque desideri comprendere, sentire, ricordare.
Non che sia facile ascoltare l’autunno: talvolta le sue parole sono amare, talvolta indica, con i suoi chiaroscuri, angoli polverosi e nascosti densi di memorie dolorose. L’autunno racconta quello che è stato e quello che è con estrema chiarezza; ma lo fa con un linguaggio che non vuole ferire e che cerca tutte le possibili sfumature per ammorbidire i toni troppo cupi.
E poi l’autunno è anche gioia profonda, priva dell’inconsistenza dell’estate – una gioia colma di colori e di tante consapevolezze: è la gioia dell’intimità nella propria casa, che assume nuove sfumature quando la luce incerta del primo pomeriggio attraversa le finestre per farci compagnia senza alcuna invadenza; ed è la gioia delle sere che si allungano progressivamente per donarci riposo, divertimento, riflessioni liete e prive di amarezza.
L’autunno è un sentiero che non delude mai chi sappia percorrerlo. Adagio e senza alcun timore.
Felice Autunno, amica dolce cara.
All’alba ho ripetuto ad alta voce (sottovoce per non svegliare chi dormiva nella stanza accanto) le parole di un maestro, lette ieri: “la mente è utile per servire,non per dominare”. Alessandro ha commentato: “Non capisco cosa significhi ma suona bene”.
Così ho scritto “amica dolce cara” senza sapere cosa significhi l’amicizia femminile (ma suona bene).
🙂
Si vede che l’autunno ama Modena: qui da me è c’è stato il diluvio.
Oggi è la tipica bella giornata autunnale: sole ma freddo!
Sono al lavoro in moto e ,ancora abituato a un abbigliamento leggero, mi sono congelato. Tra l’altro l’azienda ha traslocato e oggi ho voluto perlustrare in moto la nuova strada che dovrei fare in bici….
…il navigatore di google m’ha trovato delle affascinanti strade sterrate e ,approfittando del dna selvatico della mia moto, mi ci sono infilato.
Purtroppo c’erano enormi pozzanghere e………sono arrivato al lavoro coi piedi bagnati per le onde che si sollevavano 😀
Vabbè… mi sono fatto il mio giretto autunnale tra le pannocchie.
Albasilente@
Grazie e ben ritrovata. È vero, “amica dolce cara” suona molto bene. 🙂 Buon autunno anche a te!
Marco@
Diciamo che ti sei pienamente ‘immerso’ nell’atmosfera autunnale, in senso metaforico e anche fisico. In fondo, che vuoi che sia qualche sana pozzanghera? 😀
Ti dirò: qualche volta mi tocca apparire incazzato…perchè è così che “si usa”, ma in realtà sotto sotto…. godo come un riccio! (freddo, pioggia, in moto, in tenda…)
Voglio dire: quando capita di fare del fuoristrada per andare al lavoro e arrivare in ufficio con le scarpe bagnate?!? 😀 😀 😀 Piuttosto che stare in mezzo al traffico per delle mezz’ore a martoriare i tasti dell’autoradio….!
E’ questo che mia moglie fa un po’ fatica a capire: quando ti trovi in quei momenti un po’ (molto) girano le balle, ma poi ci ripensi e capisci che è stata una fortuna.
A me l’autunno fa un brutto effetto … già per natura sono incline alla facile tristezza basta un nonnulla a farmi piombare nella malinconia figuriamoci la pioggia. Quella si che mi fa realmente innervosire. Mi piace solo se sono a casa, vederla scorrere sui vetri mentre guardo la gente frettolosa che cerca di ripararsi ..Eppure , Romina cara, l’autunno sa parlare al cuore. Molti sono i ricordi cari legati a questo periodo quando si andava a funghi nel boschetto confinante con la nostra casa di campagna, quando settembre ci regalava i primi brividi di freddo ed io e mia sorella ci raggomitolavamo sotto le coperte tenendoci per mano. E poi al mattino la macchina di papà che ricoperta di rugiada scintillava sotto un sole ancora caldo. E la sera nel camino si arrostivano i funghi. Eppure anche allora, questa stagione mi rendeva inquieta e malinconica. Ma tanto ormai ci siamo dentro nonostante il tepore di queste giornate, mi ci abituerò e presto sarà Natale.
” L’autunno è un sentiero che non delude mai chi sappia percorrerlo. Adagio e senza alcun timore.”….sono in sintonia con questa affermazione.
Io adoro l’ Autunno da sempre,i colori i profumi i frutti…..calpestare le foglie e saltare nelle pozzanghere mi ricorda con piacere quando ero un bimbetto!!
L’atmosfera che crea l’Autunno è unica,è una sensazione di profonda pace e turbinio di pensiero allo stesso tempo!Nessun’altra stagione è paragonabile (per me)…. profonde sensazioni ed emozioni che mi attraversano continuamente.
Ps amo Settembre e quest’anno è stato magnifico a livello meteo (parlo della mia zona) ed a livello personale…..(tra l’altro oggi è il mio compleanno ed entro negli anta)
Ciao Romy
Rosa@, come sempre i tuoi pensieri sono una morbida carezza per la mente e per lo spirito. Un abbraccio!
Claudio@
Cari auguri per il tuo compleanno! E buon autunno, visto che proviamo le stesse identiche sensazioni a proposito di questa magica stagione.
Buona domenica a tutti voi. 🙂
grazie Romina sei sempre dolce e gentile. ti abbraccio anch’io. goditi la tua stagione preferita. ,Al prossimo commento ed auguri anche a Claudio.
Grazie e Buon Autunno a tutti!
@Rosa: E poi al mattino la macchina di papà che ricoperta di rugiada scintillava sotto un sole ancora caldo. E la sera nel camino si arrostivano i funghi. .
Magnifico!
@Claudio: io negli anta sono entrato l’anno scorso. Un trauma. Ma poi arrivano subito i 41 e non ci pensi più. Del resto c’è chi nemmeno ci arriva. E nessuno sa quanti altri ne abbiamo a disposizione. Quindi stiamo sereni e poche menate.
@tutti: noto con piacere che non sono l’unico a trastullarsi nei ricordi….
L’opinione generale è che si debba sempre guardare avanti. E guardare indietro sia da sfigati patologici. Ma poi in realtà TUTTI si perdono nei ricordi degli anni più spensierati, più belli e più intensi della vita.