Oggi è una giornata freddissima, tanto che starsene in casa, tranquilli e al caldo, è una vera benedizione. Questo è il privilegio che ci regala l’inverno.
Anche d’estate, quando l’afa soffocante tortura le città, ci si deve rifugiare in casa, unica possibile via di salvezza; però, a volte, questa forzata reclusione diventa un peso, perché l’accecante luminosità dell’esterno è un invito a uscire o a pensare alle vacanze, ai monti, al mare. Ci si sente allora insoddisfatti e talvolta, in alcune circostanze, si può sprofondare in uno stato di insidiosa malinconia. Troppo forte, insomma, è il contrasto fra gli interni scuri di un’abitazione con le persiane chiuse e la prepotente luce del mondo esterno.
D’inverno, invece, quando, oltre i vetri appannati delle finestre chiuse, domina il grigio cupo di giornate tetre e senza sfumature, la casa acquista un valore nuovo, insostituibile e preziosa amica a ogni ora del giorno e della notte. La casa, le pareti spesse, le stanze chiuse. E se a invaderci è lo strano silenzio che sempre accompagna le fitte nevicate, la magia può considerarsi completa: è l’inverno vero, senza compromessi, senza sotterfugi, senza ipocrisia.
Sarà per questo che amo l’inverno: è più in sintonia con la me di adesso.
analisi ineccepibile,
l’estate la si vive l’inverno lo si osserva
L’analisi è esatta.
Però personalmente mi piacerebbe vivere anche il freddo, la neve, ecc, che nelle circostanze giuste sono godibilissimi.
Purtroppo l’influenza fa da padrona.