Ieri è stata una giornata grigia che più grigia non si può, color antracite, scurissima e disperata. L’ingresso dell’inverno, insomma, con tutte le sue caratteristiche più dure. Così, per cercare di adattarsi alla stagione, conviene divertirsi un po’ e sorridere.
Liceo classico, primo anno, compito in classe di latino. Il mio amico Andrea, al termine del compito, volle controllare con me la sua traduzione. C’era, in quella versione, una frase facilissima che chiunque avrebbe saputo tradurre senza dizionario; tuttavia, nonostante ciò, il mio amico si scatenò in una traduzione creativa che non ho più dimenticato. La frase era questa: Pompeius hastam iecit. Traduzione corretta: Pompeo scagliò la lancia.
Come ho detto, la frase era di una semplicità estrema – soggetto, verbo e complemento oggetto. Ma il mio amico, tutto giulivo nonché disinvolto, se ne uscì con questa traduzione: a Pompeo l’asta gli si avvinghiava intorno. Impossibile descrivere la mia reazione dopo aver sentito questo capolavoro: so solo che quasi mi piegai in due dalle risate, mentre Andrea, per nulla sconvolto dall’errore commesso, rise a crepapelle insieme a me. Beata gioventù!
E voi avete ricordi di scuola particolarmente buffi?
quinta ginnasio, compito in classe di latino….Nilde (la mia compagna di banco) ed io.
la frase da tradurre era ” Ed indicò con il bastone il suolo su cui poggiava”.
Nostra libera traduzione ” ed indicò con il bastone al quale si appoggiava che era solo”!!!!!!!!
e un’altra volta tradussi dal greco la parola che significava ” la fanciulletta” con ” Il Partenone”: diciamo che la versione così aveva davvero poco senso!!!
Buona serata, sorridendo un po’……..per me , da allora, sono trascorsi davvero mille anni! Emanuela
Emanuela, grazie! Sono ricordi molto simpatici. 🙂
I raggi ultraviolenti e il modello atomico di Dawson’s Crick (Watson e Creek) valgono? Ahahahahaha
Valentina, certo che valgono! 😀
Mi accorgo solo adesso che ho invertito i nomi, “Dawson’s creek” e “Watson e Crick” sono corretti 🙂
I ricordi esilaranti che mi vengono in mente riguardano le elementari: la nostra classe non era molto affollata -13 bimbi- ma era piena di bimbi parecchio discoli. Uno in particolare ne inventava una al giorno e faceva esasperare le nostre maestre: un giorno venne a scuola con tre bobine di nastro adesivo e inizio a nastrare copertine, quaderni, penne, banco facendo oltretutto un chiasso pazzesco. Alla fine la maestra diventa viola e caccia un urlo ” baaastaaaaa mi stai scocciaaaandoooooo!!!”
Visto il gioco di parole non voluto ottenne una classe di marmocchi che rideva a crepapelle!
Un’altra volta invece capito che a un bambino gli scappo uno sparino e avendo delle classi minuscole (a seguito di crolli di intonaco nella scuola ci avevano sistemato alla bell’è meglio in un edifico del paese con stanze minuscole) dovemmo aprire le finestre per arieggiare: la contaminazione si blocco ma dovemmo indossare i giubbotti perché, essendo inverno, l’aria era bella fresca.
Cavoli quanti ricordi 😦 😀
*bloccò
*capitò
Io spessissimo ,per lavoro, devo litigare col traduttore di google. 😥
Alle superiori avevo un compagno di scuola pazzoide che per il gusto di beccarsi un richiamo faceva le cose più strampalate!
Su tutte ricordo quella volta che,durante la lezione, si mise lo zaino sulle spalle e si buttò di pancia sul banco urlando ” nuvenia pocket e vaiiiiiiii “!
Che risate…..