Sono giornate belle e allegre, sebbene strane: il sole e le alte temperature sono una sorta di primavera inaspettata in questo mese che sta scivolando via rapidamente, e che ci ha regalato momenti di rara intensità emotiva. I pomeriggi che scorrono in fretta, accorciandosi ogni giorno di più, ci suggeriscono la via dell’introspezione: è arrivato il tempo di misurare le parole, scegliere i toni giusti, riflettere prima di agire, accogliere con fiducia l’oscurità della sera, oscurità che porta saggezza, consigli, desiderio di lasciar correre la fantasia. Intanto, ad accenderci di passione c’è il rosso delle foglie, misterioso, fiero e audace.
La scorsa settimana, in Piazza Mazzini, sono già state messe le illuminazioni per le feste natalizie, anche se, per fortuna, sono ancora spente. Al bar Molinari, però, in pieno centro storico, sono già accese proprio come se fossimo a Natale. Ricordo che, alla fine degli anni Novanta, per vedere la città illuminata e le vetrine addobbate bisognava aspettare la fine di novembre; da alcuni anni a questa parte, invece, dopo la metà di ottobre si cominciano già a vedere i primi segni del Natale che verrà: l’anno scorso, ad esempio, in Largo San Giorgio, vicino all’Accademia Militare, con grande stupore vidi un albero di Natale già pronto e illuminato. Ed era il trentuno di ottobre, cioè la ricorrenza di Halloween. Non amo molto questa mania di voler anticipare a ogni costo il clima festivo, peraltro allo scopo di stimolare i consumi: così facendo, Natale perde parte del suo fascino e viene irrimediabilmente banalizzato, almeno dal mio punto di vista. Ma si sa, si tratta di gusti personali. E ognuno ha i propri. Intanto, cerchiamo di vivere l’autunno in tutto il suo splendore. 🙂