In queste giornate afose, la città diventa uno squallido caos di grigio e di odori molesti, uno spazio ostile e monotono, una prigione malsana da cui evadere. E allora si sogna: montagne, prati, fiori, laghi, spazi immersi nel silenzio e percorsi da un vento leggero, complice di lunghi riposi pomeridiani, di riflessioni calme, di conversazioni intelligenti, di amore per il presente. E tutto senza turbamenti.
C’è un’infinita dignità, un’aristocratica bellezza senza tempo nelle montagne accarezzate dal sole di luglio.
9 persone su 10 avrebbero indirizzato il loro pensiero al MARE.
Invece anche tu sei una delle poche che in queste calde giornate pensano alla montagna.
Io adoro camminare in montagna, ma in estate bisogna andare a quote maggiori (per il caldo) e poi c’è molta -troppa- gente in giro, nei sentieri, nei rifugi, ecc.
Perferisco andarci in inverno.
Marco, io amo molto l’appennino e mi bastano 800/1000 metri per stare bene anche a livello climatico. Scelgo luoghi in cui il turismo di massa è assente, per cui pace e silenzio sono assicurati. Certamente ci sono posti affollati quanto il mare, ma quelli li evito come la peste. 😀
Le parole che usi si sposano sempre a meraviglia con le immagini che proponi!!!
Se continuo a leggerti è perchè condivido molto dei tuoi pensieri,
ciao Romina buona settimana
Grazie, Claudio, e buona settimana anche a te. 🙂
Eccomi qui a ritrovarmi nei tuoi pensieri, a condividerne anche quello sulla montagna.
Quando voglio estraniarmi e rilassarmi volgo lo sguardo a nord e ammiro le Alpi. Ci sono giorni di cielo limpido in cui mi sembra di toccarle solo allungando una mano. A volte mi domando se abbiano un’anima, soprattutto quando nelle sere d’estate indugiano in chiacchiere con il sole che “tira tardi” non volendo interrompere l’incontro.
Tiziana, pensa che anch’io, quando guardo le montagne, mi domando se abbiano un’anima. Questo perché a volte le percepisco vive, partecipi di ciò che avviene intorno a loro.
Quando mi trovo seduta su un prato, con i monti davanti a me, non mi sento sola. Mi sento in profonda comunione con ciò che ho intorno e in compagnia.
Come la vita, il mare è viaggio …. chiassoso, solitario, schiumante, sconfinato, disperato, nostalgico, avventuroso, pericoloso …. mortale !
Che ci piaccia o no, quel viaggio non lo possiamo evitare …. e, volenti o nolenti, lo intraprendiamo alzando le vele del nostro coraggio o della nostra codardia, cercando talvolta altri marinai, talvolta invece “evitandoli, inutilmente, come la peste” !
Viaggiamo dunque, ora smarrendoci sotto le stelle indifferenti, ora sentendole vicine e guida del nostro perenne navigare, e sempre il mare s’ apre a noi con le sconfinate distese .
Ma ogni viaggio ha una meta, e la meta è terra ferma, la nostra terra, e la montagna è l’ anima : inerpicandoci sui suoi sentieri, cerchiamo i suoi silenzi e, prima di riprendere il viaggio, ci rigeneriamo, novelli Ulissi, davanti alle sue maestose bellezze, ai suoi crepuscoli, a quel suo essere lei, aguzza e formidabile roccia, cielo .
Come scrisse @Alda Merini ” …. io sono l’ acqua che si genuflette – di fronte alla montagna del tuo amore” !
Caro Cavaliere, non vedo l’ora di rigenerarmi un po’ e per fare questo ho bisogno di pace, cioè di alberi, fiori, monti e silenzi. E anche di voci, ma tranquille.