Umarells-giocatori (II)

carte
Ho il brutto difetto di non tollerare le convalescenze. Probabilmente oggi avrei dovuto starmene in casa ad aspettare di guarire completamente, ma, sentendomi meglio, non ho resistito e sono uscita per fare una passeggiata qui in centro.
Ebbene, la Fortuna, forse per compensarmi del malanno dei giorni scorsi, si è ricordata di me e mi ha premiata con la visione di una meravigliosa scenetta.

In Via Albinelli, all’angolo di Piazza Grande, c’è un edificio con una finestra a pian terreno. Tale finestra ha, meraviglia delle meraviglie, un bel davanzale sporgente rigorosamente sporco.
Dovete sapere che, in città, Piazza Grande è il luogo umarellico per eccellenza. Qui si radunano frotte di umarells in ogni stagione dell’anno e con qualsiasi condizione meteorologica: è noto, infatti, che gli umarells sfidano senza alcun timore e con perfetta imperturbabilità pioggia e vento, sole infuocato e neve gelida. Sfiderebbero con indifferenza anche mareggiate, tornadi e tsunami, ma, data la condizione geografica di Modena, non c’è pericolo che si verifichino queste tre possibilità.

La zona con il davanzale sporgente è sempre piena di umarells che lì si appoggiano con le biciclette per discutere di tutti gli argomenti umarellici classici, quelli in voga fin dalla notte dei tempi: politica, calcio, pensioni, stipendi, affitti, mutui e Borsa di Milano.
Però mai prima d’ora i miei occhi avevano visto questa scena forse irripetibile. Mentre stavo raggiungendo l’angolo di Piazza Grande, sono rimasta sorpresa nel vedere due tipiche schiene umarelliche curve su questo mitico davanzale. Conoscendo bene i miei polli e accorgendomi di un loro atteggiamento quasi furtivo, mi sono subito insospettita e mi sono chiesta che cosa facessero di tanto strano da doversi nascondere dando la schiena ai passanti. Così ho allungato il mio occhio malandrino e ho gioito come mai prima d’ora: i due umarells, ovviamente piccoli, larghi e rubicondi, stavano giocando a carte sul davanzale, sereni e tranquilli nonostante la confusione che caratterizza il sabato pomeriggio in centro storico. Le carte erano quelle da briscola, e non mancava neppure il foglietto con la matita per segnare i punti. Inoltre uno dei due umarells aveva appoggiato sul davanzale anche il suo bastone da passeggio.

Questi due individui meriterebbero di essere adottati dal WWF e salvati, coccolati e vezzeggiati più dei panda perché non è giusto che si estinguano.

  1. Ahahahahahahah! Nooooo, troppo belli! 😀
    Non sapevo poi che gli umarells discutessero anche di Borsa. Incredibile!

    Tu però fai la brava bambina e cerca di non strapazzarti e di guarire in fretta. 🙂

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